di MATTEO CORSINI
La recente ripresa della volatilità sui mercati finanziari internazionali ha risvegliato dal torpore quanti andavano sostenendo che la combinazione di stimoli fiscali e, soprattutto, monetari aveva generato una situazione quasi idilliaca.
Spiace osservare che anche coloro che ritengono che la politica monetaria abbia drogato le quotazioni di molte attività finanziarie (e non solo), non attribuiscano poi alle banche centrali la responsabilità principale di quanto sta accadendo e di quanto di (molto) peggio potrebbe accadere prossimamente.
Scrive, per esempio, Morya Longo sul Sole 24Ore: “Le grandi iniezioni di liquidità degli ultimi anni hanno così alterato e “drogato” i mercati finanziari, che ora si trovano paradossalmente ad aver paura di un’espansione economica più accentuata del previsto. La crescita degli ultimi anni ha prodotto troppe diseguaglianze sociali e pochi aumenti salariali: se dovessero crescere gli stipendi, sarebbe dunque un