di CARLO MELINA
Regola numero uno: andarsene. Dove e come lo si decide insieme, valorizzando le idee e le predisposizioni di ciascuno. Funziona così “Passaporto per la vita”, il gruppo di "esiliati" fondato da Andrea Zucchi, l’imprenditore piacentino famoso per aver reso, in diretta tv, la sua azienda al più prossimo fra i rappresentati della “Bestia” che lo avrebbe affamato, il sottosegretario Polillo.
Nato sul Web poco meno di due mesi fa, il sito – a cui si accede tramite Facebook e previa approvazione dell’utente da parte dello stesso Zucchi – ha già raccolto più di 500 adesioni. Non "lavoratori, consumatori, men che meno cervelli in fuga" verso l’ignoto, ma 500 "persone", come preferisce chiamarle l’ideatore del progetto. Persone che abbiano voglia di lavorare per sé, per la propria famiglia, e che non sopportino un sistema suicidario per la libera intrapresa. Uomini e donne con cui Zucchi non vuole creare solo opportunità di business, ma una comu
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