di GIOVANNI BIRINDELLI
Sollevare l’obiezione del conflitto d’interessi del ministro di un governo che emette un provvedimento coercitivo per salvare la banca il cui vice presidente è/era il padre di quel ministro vuol dire non aver capito la natura del problema del conflitto d’interessi.
Il conflitto d’interessi rilevante in questo caso (come in quello di qualunque altro provvedimento parlamentare, governativo o più in generale statale) non è quello di una particolare persona, ma a monte quello dell’istituzione e, in ultima istanza, quello del parlamento. Da un lato questo ha infatti il potere di approvare provvedimenti particolari in funzione di obiettivi specifici (p. es. il decreto ‘salvabanche’); dall’altro ha il potere di difendere regole generali di comportamento individuale che dovrebbero valere per tutti allo stesso modo e la cui difesa non avviene in funzione di scopi specifici (p. es. il divieto del furto).
In altri termini, il conflitto d’inter
Il salvataggio legale come lo intendono i politici sta nell’ addebitare ai cittadini le truffe e gli errori commessi da chi di dovere posto al controllo della Nazione. Il cittadino é sempre responsabile nelle scelte dei rappresentanti capaci o incapaci, onesti o disonesti, posti alla guida del Paese.