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1814, rivoluzione milanese: cosa ci ha insegnato?

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di GABRIELE COLTORTI La crisi economica in cui versa lo Stato italiano sembra rafforzare i movimenti indipendentisti che si stanno formando un po’ ovunque nella penisola. La convention di Jesolo ha mostrato come tali movimenti, quantunque siano uniti nel propugnare l’indipendenza dei rispettivi territori dallo Stato italiano, appaiono divisi negli obiettivi e nei programmi da portare avanti. Una situazione per certi versi analoga ai giorni convulsi dell’aprile 1814 quando, in una crisi europea seguita alla dissoluzione del dominio napoleonico, i lombardi furono protagonisti di un moto rivoluzionario che assunse una notevole importanza nel panorama delle rivolte antifrancesi. Anche in quei frangenti le posizioni dei partiti in cui si articolava l’opinione pubblica a Milano erano assai diverse, inconciliabili fra loro perché nemiche irriducibili sul piano politico, il che fu fatale per la riuscita del progetto indipendentista. Nel mio lavoro (Gabriele Coltorti, I lombardi
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