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32° segnale della ripresa: altri licenziamenti per il tessile biellese

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di LUIGI CORTINOVIS

Un giorno sì e l’altro anche, la litania è sempre quella: l’Italia è uscita dalla crisi e la ripresa c’è. Ah sì? Fatto sta che anche la Beta Spa si piega alla crisi. L’azienda di Verrone, che conta 81 dipendenti, vedrà ridursi il proprio personale di 21 unità dopo che il prossimo 26 luglio scadrà il contratto di solidarietà attualmente in corso. Ad annunciarlo i sindacati che, nelle ultime settimane, hanno tentato di salvare posti di lavoro.

Beta Spa, che fa capo a “Fratelli Fila”, (holding che controlla Beta e Newport) paga la fragilità sociale del territorio ma soprattutto l’addio al marchio Fred Perry causato da scelte aziendali del brand inglese. Terminato l’accordo di licenza d’uso, le vendite sono drasticamente calate coinvolgendo anche i marchi Brooksfield e Valstar per una perdita di fatturato che ha inciso sulla decisione finale.

Per anni Beta Spa è stata considerata fiore all’occhiello del panorama tessile biellese grazie alla produzione elevata e a livelli di occupazione mai in discussione. Oggi i licenziamenti sono un dato di fatto, tanto che i sindacati appaiono preoccupati, in particolare per le difficoltà di ricollocazione delle persone coinvolte dagli esuberi.

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