di LEOPARDO FOTTO
Scade sempre più nel ridicolo, ma anche nel torbido, la vicenda del fantomatico Plebiscito.eu, degli inesistenti due milioni e duecentomila voti (che gli stessi flussi elettronici definirono a suo tempo improbabili), dei dati che sarebbero - perennemente - da "certificare" da un qualche commissario straniero.
Ormai, il suo leader è in balia di una crisi di nervi e ripropone, contro chi non lo spalleggia, la solita strategia che porta avanti da anni, sin dai tempi di Veneto Stato (con la cui dirigenza di allora perse anche una causa per il simbolo): insultare chi mette a nudo i suoi magheggi. Era già capitato anche quando spalleggiò un fantomatico sito (gaxetaveneta) in cui venne ingiuriato Luca Zaia (vedi qui), nella cui rete rimase intrappolato Raffaele Serafini, già collaboratore strettissimo di Busato in Plebiscito.eu, ma che da giorni ne ha preso le distanze (vedi qui), rendendo pubblici sul suo profilo fatti di vario genere. Proprio Serafini
Voce del verbo Faccare? 😉
Madonna Leo, pensavo che Leopardo fosse una goliardata *vostra* – non avevo ancora letto il pezzo del Direttore sui sassolini…
Naturalmente non intendevo offenderti! 😉
😀
Far sentire anche l’altra campana no? Cos’ è diventato questo giornale la gogna pubblica attraverso la quale far passare gli unici indipendentisti che, finora, sono riusciti a combinare qualcosa di più concreto che la promessa di qualche politico?
Aspettiamo la certificazione dei voti, che non spetta a Busato, ma a un comitato di persone terze. Sentiamo tutte le campane e poi, solo alla fine, tiriamo le somme e giudichiamo.
Busato faccia le sue controindicazioni e noi non ci terremo indietro. Ma dati alla mano, non solo parole. Sulla certificazione ormai mettiamo il cuore in pace, non esiste
Nessun partito o movimento venetista deve spingere le proprie iniziative politiche oltre la normale comprensione degli iscritti in nome dei quali dichiara di prendere le decisioni medesime.
Passare da una dittatura mondialista italiana, ad una veneta, non è l’aspirazione del nostro popolo.
Il buon articolo tradotto dall’ottimo Luca Fusari oggi : – “STATI UNITI: MONETIZZARE IL DEBITO FEDERALE IMPLICA UNA MAGGIORE TASSAZIONE” di ANDREW P. NAPOLITANO, indica chiaramente quale sarebbe il destino del Veneto se avesse a rimanere sotto il controllo di questi Enti internazionali.
FMI, NATO, ONU, FEDERAL RESERVE, €uropa, €uro, … ecc. ecc. sono tutti impedimenti alla libertà dell’individuo ed Enti forieri di schiavitù.
Ecco perché sostengo il pressante e costante invito di Enzo Trentin a “stabilire per tempo” gli “obiettivi” e “regolamenti” entro i quali si dovrà “muovere” il nuovo Stato, in modo che chiunque possa rendersi conto, sbarcando dall’Italia, in quale nuova Imbarcazione sta per imbarcarsi.
Non basta dire: “Noi siamo onesti”; lo dicono tutti e, di tempo in tempo si va di male in peggio.
Andrew P. Napolitano denuncia come le guerre che che da cento anni l’America conduce a turno contro tutti i popoli del mondo inducano miseria e schiavitù prima di tutti negli americani che dovrebbero essere i beneficiari di queste azioni; ammesso che sia accettabile procurare il proprio bene a danno di quello degli altri.
A guadagnarci sono solo le banche che, a questo ritmo, finiranno per schiavizzare l’intero genere umano.
Scriveva ieri Trentin:
“il diritto a richiedere un referendum (“Volksbefragung”) o a prendere parte in esso appartiene a quei cittadini che hanno diritto di voto sulle materie cantonali e che hanno il loro luogo di residenza in un Comune situato all’interno dell’area in cui il referendum è effettuato […]“. Questa formula definì il popolo del Jura, con il suo diritto all’autodeterminazione, non come comunità etnica o “ethnos“, come sostenevano alcuni separatisti, ma come cittadini di uno Stato “democratico”. I princìpi fondamentali dell’autodeterminazione nazionale nel contesto di una votazione popolare sulla separazione del Jura da Berna, furono sintetizzati nella domanda: «A chi appartiene il popolo del Jura?».
Analogamente potremmo parafrasare: «A chi appartiene il popolo veneto, lombardo, sardo, siciliano, sud tirolese, etc.?»
L’Italia ha mancato nei nostri confronti perché non ha concesso il Referendum, non perché noi veneti si sia, come siamo, comunità etnica diversa, ma perché uno stato democratico questo deve promuovere, la più ampia libertà a richiesta dei suoi cittadini, se è veramente democratico, invece i governanti italiani preferiscono interpretare in senso restrittivo: – “I popoli veneto, lombardo, siciliano, sud tirolese sono nostri e ce li gestiamo noi a seconda dei nostri interessi e di quanto ci offrono i banchieri internazionali.