di SERGIO SALVI
Ho sbirciato più volte, proprio su MiglioVerde, una foto eloquente: una siepe fittissima di catalani dietro un immenso striscione che reca scritto a caratteri cubitali: som una nació (e non basta con le tasse, come preferirebbero alcuni “secessionisti” nostrani di dubbia fede indipendentista).
Un piccolo sfogo biografico: studio i movimenti indipendentisti delle nazioni senza stato da almeno mezzo secolo. Ho scritto otto libri in proposito, alcuni dei quali citati anche su questo giornale. In nessuno dei movimenti di liberazione che ho seguito con attenzione per così tanto tempo ho trovato (e trovo) la minima traccia di quel pensiero, in questo momento alla moda nel nostro paese, che si denomina libertario: se non nel movimento più debole e, lasciatemelo dire, più incosciente e confuso di tutti: quello padano (suscitato e affossato dalla malemerita Lega Nord).
Farò un esempio: i nostri libertari, di ispirazione americana, evitano, quando non lo negano
I neocon sono ex trotzkisti i quali cambiarono orientamento politico solo quando la politica estera della sinistra cominiciò a non favorire più così platealmente la loro Nazione di riferimento. Aborrono l’identitarismo della maggioranza bianca degli USA, difendendo solo quello delle minoranze.
David Brooks crede nel concetto della nazione (quella identitaria), solo non quella americana. Idem per Bill Kristol e la stragrande maggioranza dei neocon.
http://www.haaretz.com/life/books/.premium-1.620890
Sempre sul nazionalismo di Brooks:
http://tinyurl.com/kyblam5
Io la giro in positivo più che essere contento di vivere in uno stato padano peggiore dell’italia, sarei convinto di fare la secessione quand’anche l’italia diventasse il miglior stato del mondo e gli svizzeri emigrassero da zurigo a quarto oggiaro!!!! Questo perchè semplicemente io sono altro, semplicemente non sono italiano. Punto.
Il libertarismo alla moda!? In questo paese?!
Questa è bella!
Siamo quattro gatti!
Troppa roba, caro Salvi. Roba buona, eh, anche se sono un libertario.
Pagare un sacco di tasse allo stato della Toscana non è un grosso problema se i toscani sono d’accordo, ma sarebbe assai poco probabile che il governo della Toscana riuscisse a imporre un prelievo che (fuori tutto) si aggira al 70% del frutto del lavoro dei cittadini onesti, per assumere, chessò, 10.000 forestali a presidiare la Maremma o istituire un fondo per registi e artisti sfigati (e affrancarli, così, dalla schiavitù del bisogno …)
Uno stato italiano che avesse abolito ogni tassa possibile e immaginabile vedrebbe nascere molte comunità indipendenti nelle quali le presumibilmente le persone si autotasserebbero, come fanno in Svizzera, per incaricare qualcuno, che se ci piace possiamo chiamare stato, a gestire quei compiti che ai privati non interessa svolgere ma di cui hanno bisogno. Un po’ come gli americani primordiali che davano un dollaro a testa allo sceriffo perchè sorvegliasse il loro insediamento, mentre di notte si riposavano dalle fatiche del duro lavoro.
Comunque grazie per i notevoli spunti di riflessione. Articoli del genere sono, almeno per quanto mi riguarda, oltre che ottimamente argomentati, una ghiottissima occasione per raccontare che i libertari sono tutto meno che sognatori e utopisti. E neanche fanatici. Estremisti sì però, perchè non si possono fare compromessi nella difesa della Libertà.