di ALESSANDRO VITALE
Non sono molti coloro i quali si rendono conto che lo Stato interventista, pianificatore, welfarista, è il primogenito della finalità primaria dello Stato moderno: quella di fare la guerra. L’interventismo statale, che oggi diamo per scontato in innumerevoli settori, un tempo considerati estranei al potere politico, non è che il prodotto logico e storico dello Stato guerrafondaio e “di potenza” (Machtstaat), che ha unito ai cosiddetti “servizi” (cittadini in salute per disporre di carne da cannone efficiente per essere mandata i guerra e con un minimo di istruzione indispensabile per farne dei soldati, ecc.) un’economia sempre più controllata da uno stato maggiore pianificatore.
Fra l’altro, anche il legame fra “Stato” e “stato maggiore” è sia etimologico che storico e si riferisce sempre a un ristretto gruppo di uomini, in carne e ossa, che decide sulla guerra. Il collettivismo statale interventista, attuato da un governo centrali
Analisi lucida e sempre valida, quindi attualissima!