di GIANLUCA MARCHI
E' finita come era largamente prevedibile già da diverso tempo. Bastava saper leggere mediamente le cose della politiche e le dinamiche della Lega, per capire che dentro il Carroccio non c'era più posto per Flavio Tosi. Ancora una volta, dunque, si ripete la "maledizione" che ciclicamente colpisce i capi di turno della Liga Veneta. Ai tempi di Bossi è successo con Franco Rocchetta, che addirittura era il fondatore della Liga, e con Fabrizio Comencini, reo quest'ultimo, a torto o a ragione, di tentare di mettere in ombra il Capo, reato che non poteva essere in alcun modo perdonato. Oggi assistiamo alla terza cacciata: Salvini estromette dal movimento Tosi non tanto o non solo per divergenze politiche, quanto soprattutto per incompatibilità personale. I due erano arrivati al punto di non sopportarsi più e lo si capisce dai toni esplosi dopo l'ufficializzazione dell'espulsione. E come vuole la storia e la tradizione, nella Lega ci può essere un solo Capo, ieri
E’ ovvio che la posizione di Tosi è stata preordinata.
Lui sa bene che non ha nessuna probabilità di vincere e, pertanto ,l’obbiettivo è solo di far perdere Zaia.
Qui c’è lo zampino del PD !
Per me la domanda è se tosi potrà fare male alla lega di più di quanto la lega salviniana se ne sta facendo da sola… é una bella sfida…