di MATTEO CORSINI
"Nei prossimi giorni, ciò che serve sono pazienza e calma. I depositi bancari dei greci sono al sicuro. Lo stesso vale per il pagamento di stipendi e pensioni, anch'essi garantiti". Nell'annunciare la chiusura delle banche almeno fino a quando si sarà tenuto il referendum del 5 luglio che lui stesso ha indetto (a sorpresa) venerdì sera, Alexis Tsipras ha maldestramente tentato di rassicurare i greci. Chiedendo poi loro di votate "no" al referendum, nel quale in buona sostanza si chiederà ai cittadini se vogliono accettare o meno l'ultima proposta della Troika (anche se Tsipras non vuole che la si chiami così).
Ma già da qualche tempo i greci stessi non erano tanto calmi e pazienti, se è vero che i depositi stavano calando a un ritmo di circa un miliardo di euro al giorno. Le code ai bancomat sono ciò che i mezzi di informazione fanno vedere perché, come direbbe Bastiat, è ciò che si vede. Ed è anche l'immagine tipica della crisi bancaria in stile ot
Per rassicurare i sudditi tsipras ha cambiato vestito.
Dal nero tipo beccamorto, al sabbia tipo inglese signore.
Quanto alla nuova valuta, escluso che si possa introdurre il Sirtakio, direi che la grecia può basare la propria economia su cambiali a varia scadenza prefissata.
Sono esperti in rate e scadenze.
Certo che lé un luio freschin in grecia