di GIANFRANCESCO RUGGERI
L’hanno rifatto, di nuovo, anche quest’anno. È evidente che se capita solo una volta qualche anima bella può pensar che si tratti di un errore, può creder in buona fede che sia un pasticciaccio brutto del Ministero e si sa che a Roma in pasticciacci brutti se ne intendono. Ma se ogni anno è la stessa storia allora anche il più pistola tra i padani dovrebbe capire che non è un errore, ma è una strategia precisa.
Penso ai concorsi pubblici per insegnanti, ne avevo già parlato l’anno scorso, quando vi avevo ricordato che a Milano su 245 assunzioni a titolo definitivo per la scuola primaria, solo 4 sono stati i residenti in Lombardia ad essere assunti, 241 provenivano invece da altre provincie, di cui ben 116 siciliani, 54 campani, 21 pugliesi, 18 calabresi e in questa triste sorte i padani sono accomunati ai toscani visto che per la scuola d’infanzia a Lucca il primo residente si trovava alla posizione 162: insomma, che scemi questi padani e