de IL POLENTONE
C'era una volta, in cui la Lega Nord se la prendeva coi vescovoni. O meglio, se la prendeva Bossi e tutto il pecorame dirigenziale ripeteva a nastro la stessa cantilena. Poi, arrivarono i tempi dei "figli e della famiglia tradizionale". Il capo diceva che bisognava andare alle messe in latino e la mandria, guidata da Borghezio, si lanciava in Pater Noster et ora pro nobis.
Ora, è il momento dei presepi. E Salvini, che pur di trovare un titolo di giornale per sé stesso andrebbe a Betlemme, ha iniziato a girare per capanne.
"Salvini al presepe del mercatino Bolzano", dove s'inventa anche di esser lì per parlare di autonomia. Ancora: "Il presepe? Uno in ogni Comune, ma anche in tutte le scuole. La tradizione è in pericolo e va difesa anche con il presepe, che va messo in tutti i luoghi dove si voglia". Per fortuna ha aggiunto anche che non serve una legge per realizzare il suo sogno.
Un paio di giorni fa, ad una Radio, ha affermato: "Farò il re