di MATTEO CORSINI
"Si tratta di affermare in concreto che nessun cittadino nell'Unione, in caso di necessità, viene lasciato solo, mettendo a disposizione risorse minime ma sufficienti a non fargli perdere la dignità. Il reddito minimo potrebbe essere erogato, già a trattati vigenti, direttamente dal bilancio dell'Unione ai cittadini di tutti gli Stati membri, esonerando da tale onere i Paesi che già vi provvedono; le risorse necessarie sarebbero reperite attraverso un'apposita imposta su specifiche operazioni, come le transazioni finanziarie internazionali, o sulle attività inquinanti (una sorta di Carbon Tax europea)." Quando si tratta di fare i buoni con i soldi degli altri, la presidenta Laura Boldrini non teme rivali. Il suo modo di argomentare, tipico peraltro di quasi tutti i solidaristi con i soldi altrui, è volto a trasformare ciò che dovrebbe essere nulla più che un atto volontario in un atto dovuto a norma di legge. E chi si oppone a provvedimenti come quelli pro
Ma cosa dici!e impegnata a riciclare i proventi dei migranti aggiudicati alle coop do Poletti e Carmonati per destinarli alla sua tenuta.
Tutta questa gente che crede nella solidarietà e vuole aiutare chi ha bisogno, perché non lo fa coi suoi soldi? Perché non raccoglie contributi volontari? Perché non mette in moto il cervello, la creatività e le capacità comunicative e non costruisce qualcosa sul mercato? Perché non cerca di convincere gli altri ad aiutarla, anziché rapinarli?
Se ci provassero verificherebbero che a rendergli la vita difficile non è l’egoismo dei privati, ma l’idiozia è la ribalderia dello Stato. Si troverebbero ad avere a che fare con leggi, tasse, burocrazie, politici e funzionari cretini e disastrosi atti ad impedirgli di perseguire liberamente i loro pacifici scopi e a distruggere tutto quanto di buono si potrebbe fare.
Ovviamente nel caso della Boldrini non c’è alcun cervello, immaginazione, o capacità di comunicazione, non è persona capace di imparare niente da alcuna esperienza, ma spero che non tutti siano così.