di GABRIELE MAESTRI
Quando si avvicinano le elezioni politiche, magari a data non ancora fissata, l'impegno maggiore per i partiti presenti in Parlamento è profuso per evitare la raccolta delle firme, operazione sempre più difficile in tempi di disaffezione e antipolitica. Anche in passato però non era una passeggiata, soprattutto per le forze politiche meno strutturate. Come avrebbero potuto sottoporre le loro idee al voto dei cittadini, pur non avendo la forza e le energie per raccogliere le firme?
Un modo doveva esserci e, in effetti, fu elaborato tra il 1979 e il 1980: inserire nell'emblema da stampare sulla scheda il simbolo di un partito che, per legge, sia già esentato dalla raccolta firme. Lo stratagemma viene usato tuttora: di solito basta riprodurre l'elemento caratterizzante del segno, se c'è, oppure lo si inserisce tutto intero ma in miniatura, per questo si parla di "pulce". Il sistema, semplice ma ingegnoso, fu trovato nell'ambito dell'autonomismo e il vero art