di MATTEO CORSINI
Secondo Noah Smith, "l'ortodossia del libero mercato ha insegnato a generazioni di americani che il settore privato funziona al meglio quando libero da interferenze, ma il potere monopolistico introduce una falla nell'equazione. Se il livello di concorrenza oscilla naturalmente al cambiare di tecnologia, finanza e globalizzazione, allora il livello appropriato di intervento dello Stato cambia altrettanto. Può darsi che per essere efficiente un'economia richieda un intervento costante di fine-tuning del governo sulla struttura industriale, restringendo le leggi antitrust quando le forze naturali diminuiscono la concorrenza e allentandole quando la concorrenza aumenta spontaneamente". Il peggior nemico del libero mercato non è lo statalista convinto, quello che vorrebbe il socialismo reale. Di certo costui non è un amico del libero mercato, ma è per lo meno un nemico sincero. Viceversa, il peggior nemico del libero mercato è colui che si dice a favore del merca