di ENZO TRENTIN
Stefano Lorenzetto recentemente ha scritto un articolo pubblicato su “L'Arena” e altrove. In esso ci rammenta come Dario Papa, direttore del quotidiano di Verona, negli anni 1870/80 ritornò in riva all’Adige, proveniente dal “Corriere della Sera”, per dettare le 12 regole del giornalismo, che dopo oltre un secolo conservano intatta la loro modernità, in particolar modo la quarta («Non verrai mai a pregarci di sopprimere fatti e nomi. Tientelo a mente: non li sopprimeremo»); l’ottava («Non ci raccomanderai di far soffietti a prime donne, tenori, baritoni, neocavalieri, candidati di nessuna specie»); la nona («Non ci farai prediche sulla inviolabilità della vita privata quando noi attaccheremo i poco di buono della vita pubblica»); l’undicesima («Ti terrai persuaso che noi siamo l’organo di... noi stessi e di nessun altro. Non abbiamo, per fortuna, che un “capo”: quello che ci sta sovra le spalle»).
Rammentato ciò, teniamo troppo all'