di ALESSANDRO FUSILLO
Chi ha seguito durante la giornata di ieri l’andamento delle borse, i risultati dei sondaggi e la puntata straordinaria di Porta a Porta ne ha tratto l’inequivocabile conclusione che il Regno Unito si apprestava a votare con un ragionevole margine di vantaggio (52% contro 48%) in favore della permanenza nell’Unione Europea. Tanto era certa la notizia che due tra i principali fautori dell’uscita, Nigel Farage e Boris Johnson, ammettevano la probabile sconfitta del fronte referendario favorevole al Brexit. Le borse che, chissà perché, anticipano i risultati, già davano in salita la sterlina e i principali titoli azionari.
Non è andata così. Perché?
Una ragione, apparentemente banale ma decisiva, ci sarebbe. In Inghilterra, a differenza dell’Italia, è valido il voto espresso con la penna a sfera. Da noi, com’è noto, numerose sentenze dei giudici amministrativi hanno fulminato di nullità il voto dato con una banale biro e non con la mat