sabato, Dicembre 13, 2025
6.2 C
Milano

Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

I terremoti sono la salute delle democrazie

Da leggere

di GIOVANNI BIRINDELLI Immaginiamo di esserci persi in una foresta canadese. Abbiamo con noi un fucile e dieci pallottole. E abbiamo la certezza che incontreremo un orso grizzly che vuole cibarsi di noi. Naturalmente sarebbe da cretini sprecare quelle dieci pallottole per divertirci in un tiro al bersaglio: cercheremmo di conservarle per l’incontro col grizzly. Accantoneremmo risorse. In uno stato democratico non funziona così. Esso è caratterizzato da una struttura di incentivi che spinge a sprecare le dieci pallottole entro i primi cinque minuti in uno stupido tiro al bersaglio. Quando arriva il grizzly non ci sono più pallottole. Tuttavia non è colui che le ha sparate che viene mangiato dall’orso. Ed è per questo che quelle pallottole vengono sparate. Ora passiamo dalla metafora alla realtà e mettiamoci, per un istante (e per assurdo), nei panni di una persona che, essendo incapace di concepire il funzionamento di una società libera, crede nello stato democrati
Iscriviti o accedi per continuare a leggere il resto dell'articolo.

Correlati

2 COMMENTS

  1. Quando si dice che i soldi non ci sono, mi viene in mente la frase di quell’economista che disse : dire che non ci sono i soldi, vuol dire che un ingegnere non può fare una strada perché mancano i km.
    Questo per dire che senza sovranità monetaria, cui una banca dello stato emette denaro a CREDITO e NON a DEBITO, i soldi ci sono.
    Restando in tema di terremoto, sarebbe stato per una volta giusto far osservare che tale terremoto, è di natura artificiale, non naturale come vengono raccontate fino ad ora dai media e tv.
    Se non ci credete andate a leggere che L’ONU, per una volta ha condannato tutte quelle armi atte a creare terremoti.

  2. I piani regolatori, spesso, impediscono il rinnovo e il risanamento dell’esistente patrimonio edilizio.
    Tramite normative e regolamenti demenziali, antieconomici e limitativi della proprietà privata tolgono la voglia ed il vantaggio di intervenire sul vecchio, anche demolendolo.
    Esistono interi quartieri che sono indicati come beni di alto valore documentale e storico sottoposti anche a vincoli architettonici , impossibili da portare in condizioni di modernità e sicurezza.
    Costa di più restaurarli che demolirli e rifarli ex-novo.
    Da qui il degrado e il rischio, come si vede in questi giorni in centro italia.
    Non parlo per sentito dire.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti