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La strada del collettivismo è lastricata di banche centrali

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di GERARDO COCO Da dieci anni a questa parte le principali banche centrali hanno instaurato un aggressivo regime di espansione monetaria senza eguali nella storia spacciandolo per stimolo economico. Tale regime è stato caratterizzato, in una prima fase, dall'acquisto di bond governativi e dalla soppressione dei tassi di interesse. Gli extra trilioni di unità monetarie emesse in dollari, euro e yen creati fino a oggi hanno inflazionato le borse puntellandone i prezzi per dare l’illusione di prosperità. Nel complesso, chi ha beneficiato di questo regime sono stati i detentori di cospicui portafogli azionari in grado di fornire le garanzie per indebitarsi a costi risibili e arricchirsi sempre di più. Nel contempo sono aumentati i debiti dei governi che, non in grado di generare reddito per ripagarli, sono sempre più insolventi. Di conseguenza hanno scaricato le loro inefficienze sulla pressione fiscale. In conclusione, invece di stimolare la crescita economica, il regime espansi
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4 COMMENTS

  1. Gesù e i banchieri, secondo Igor Sibaldi… che ne pensi? <3
    «Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio» (Matteo 22,18 ss.). Solitamente la frase viene intesa come una giustificazione del compromesso di cui ho appena detto; ma nel testo si tratta di tutt’altro. Gesù pronuncia questa frase riguardo a una moneta, sulla quale sono impressi il volto e il nome dell’imperatore: Gesù domanda «se questo oggetto è di Cesare, dato che c’è scritto il suo nome, perché lo tenete voi e non glielo restituite?». La stessa cosa potremmo domandarci oggi riguardo alla Federal Reserve, per il dollaro; o alla Bank of England, riguardo alla sterlina; o alla Banca Centrale Europea riguardo all’euro. Per quale motivo o accordo – non siglato da nessuno di noi – siamo obbligati a utilizzare, per la misurazione del valore delle cose, per i nostri scambi, per i nostri rapporti, oggetti di carta e di metallo fabbricati soltanto da un piccolo gruppo di persone, che evidentemente traggono da tale obbligo notevoli vantaggi? Sarebbe molto più sensato restituire quegli oggetti al fabbricante, esigendo onestamente il controvalore, poniamo in oro, o in platino, o in altre ricchezze autentiche. Senza dubbio, se tutti o anche soltanto molti facessero ciò, ne deriverebbe la più grande trasformazione mai avvenuta in una società umana; e nulla, obiettivamente, impedisce di farlo.
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  2. Grande articolo Gerardo! Temo che in molti, Barisoni in primis, avrebbero difficoltà non solo a capire l’articolo ma anche a rendersi conto delle implicazioni enormi che i fatti, ben rappresentati e sintetizzati, possono avere per la vita di tutti noi. Siamo prossimi al cinquantesimo anniversario del più colossale esperimento di monete fondate sul nulla della storia dell’umanità. E la cosa più comica, se non fosse tragica, è il coro dei postkeynesiani che chiedono a gran voce più flessibilità, più deficit e un’ulteriore accelerazione del già folle programma di stampa indiscriminata di moneta. Se fosse vivo Cicerone direbbe, a ragione, o tempora o mores!

  3. Sono un bel privilegiato a poter leggere articoli del genere.
    Chissà se il Barisoni di radio24 lo potrà apprezzare e capire.
    Non sono un complottista, troppa fatica.
    Ma è possibile che i banchieri centrali siano eterodiretti o , quantomeno, influenzati nel loro agire?
    Possibile che siano tutti keynesiani postbellici ottusi, e che operino in nome della domanda aggregata?
    E’ talmente evidente, e suffragato da fatti concreti, il guaio che stanno creando che posso pensare che siano o dei veri cretini irresponsabili o che in perfetta malafede perseguano un fine demenziale.

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