di MATTEO CORSINI
Non sono tra coloro che sperano in una vittoria del M5S alle prossime elezioni politiche e non condivido quasi nulla di quello che propongono. Al tempo stesso trovo stupido, oltre che controproducente, bollare il movimento e i suoi esponenti con l’aggettivo “populisti”, usato in accezione dispregiativa, senza entrare nel merito di ciò che sostengono.
Molte delle loro proposte, oltre a essere per me non condivisibili, hanno il problema di non essere economicamente sostenibili. Ma liquidandoli come “populisti” con l’atteggiamento altezzoso di molti commentatori mainstream, non solo non si mette in evidenza che i conti non tornerebbero, bensì si genera involontariamente una crescita al consenso nei loro confronti. In una intervista a Die Welt, Alessandro Di Battista, uno dei più popolari parlamentari del M5S, ribadisce alcune delle cose che fanno parte del programma del M5S.
Per esempio, in merito ai provvedimenti per favorire la crescita economic
Abbiamo avuto 25 anni di alternanza Forza Italia/Pd che a parole promettevano abbassamento delle tasse, sistemazione dell’economia ma alla fine perseguivano le stesse linee: aumento della tasse, del debito pubblico, della spesa pubblica. Abbiamo avuto 40 anni di politiche keinesiane, ampiamente fallite. Mi pare evidente che solo uno sciocco continuerebbe a seguire le stesse azioni sperando che prima o poi avranno successo.
Il futuro ci riserva un governo M5S e credo con alleanza con la Lega. Certo per noi sarebbe meglio un governo Lega a maggioranza assoluta, quindi senza bisogno di apparentamenti ma sappiamo che non avverrà mai.
Perché parlo di M5S con Lega? Perchè hanno molti punti in comune e non ultimo quello dell’immigrazione, spesso argomento di divisione in cui da qualche giorno si vede una virata di 180° da parte del M5S.
A mio parere, modesto per altro, occorre sperimentare qualcosa di nuovo, la Lega alleata con il M5S porterebbe persone con esperienza di governo ed economisti che darebbero la necessaria saggezza al M5S.
Per il resto l’Italia è un problema senza soluzione come quello della Kobayashi Maru in Star trek. Inutile pensare di abbassare le tasse senza tagliare la spesa pubblica, impossibile tagliare la spesa pubblica senza affondare il Sud la cui economia esiste solo grazie ai trasferimenti statali, impossibile avere una ripresa o un futuro senza tagliare le tasse, impossibile tagliare i trasferimenti al sud senza avere disordini sociali e caduta del governo.
Giuste considerazioni. una soluzione possibile al disastro è una riforma istituzionale in senso federale (un vero federalismo) dove nelle macroregioni/cantoni, riassemblati ad hoc, i cittadini imparino a vivere dell ricchezza che sono in grado di produrre tagliando in tale modo il folto parassitismo clientelare gestito dallo stato centrale. Macroregioni/cantoni in difficoltà potranno essere aiutate a portare avanti progetti di sviluppo attraverso accordi e aiuti diretti da parte delle macroregioni/cantoni “più ricchi”. I fondi forniti non saranno però a fondo perso, salvo casi eccezinali, la dovranno essere restituiti alla macroregione/cantone nell’arco di un congruo numero di anni una volta che il progetto sarà concluso con profitto