di GERARDO COCO
Il nuovo anno è iniziato con il rialzo nella borsa italiana dei titoli bancari, tutti trascinati dall’euforia per l’esordio del Banco Bpm, diventato terzo gruppo italiano, nato dalla fusione del Banco Popolare e Banca Popolare di Milano e da quella per il salvataggio in atto del Monte dei Paschi di Siena. Non facciamoci illusioni, non si è affatto innescata una controtendenza nel settore del credito e fra non molto la dura realtà tornerà a bussare alla porta. Primo perché la nuova banca si troverà ben presto a corto di capitale, secondo perché non è detto che la nazionalizzazione della banca senese vada a buon fine e, terzo e più importante, il settore bancario non vive di vita propria, la sua prosperità è legata ai fondamentali dell’economia e quella italiana assomiglia sempre più a un cimitero.
L'Italia è uno dei paesi più indebitati del pianeta con 2.2 trilioni di debito, oltre il 130% del Pil. Ma il rapporto debito-Pil sottostima la gravità de
Debito pubblico?
Si a debito in quanto lo Stato avendo abdicato alla propria sovranità, deve andare a farsi imprestare i soldi.
Siamo al paradosso in cui lo stato nel bilancio nella voce SERVIZI FINANZIARI, mette la bellezza di 200 miliardi di Euro, cioè finanzia le banche. E la cosa non è solamente da qualche anno…
Ergo una nazionalizzazione di tutte le banche, l’accertamento dei debiti ODIOSI, se qualche d’uno non sa cosa è lo vada a cercare in rete, ed una uscita di corsa da questa eruopa massonica, sarebbe il minimo.
Evidentemente si guarda al dito e non alla luna.
Bitcoin sopra ai 1000€ per la prima volta nella sua (breve) storia.
Fanculo alle banche, il denaro fiat ha gli anni contati.
Purtroppo il PIL reale che sta tenendo botta a quest’idiozia politico-monetaria, anche al netto di ogni tipo di spesa pubblica, dev’essere di poco forse ma ancora superiore all’irresponsabile debito pubblico. Come insegna la scuola austriaca ciò risulta evidente in termini dimensionali quando si studia la sua teoria del capitale. Il PIL convenzionale non è che una frazione di quanto si produce ogni anno. I valori presi convenzionalmente per uno stato sono poi raffinati per evitare una “doppia contabilizzazione”. Questa è la scusa del consolidamento in un soggetto dell’economia di una moltitudine. Ma il consolidamento si fa tra economie ad alta partecipazione di capitale reciproca per non dire praticamente la medesima titolarità. È il nostro caso forse? Tra economie terze no. Il mio prodotto si somma a quello degli altri e basta. Se voglio un totale basta la somma.
Quindi, da qui al Venezuela – purtroppo – c’è ancora molto da patire. La strada è già proprio quella.
Non so dire quanto la politica e la consorteria econo-burocratica contino scientemente su questa resilienza per “salvarsi la buccia” rimanendo in sella, ma non sottovaluterei la prospettiva di una agonia prolungata farcita da idiozie di crescente pervasività. Chi si salva (in qualche modo) lo deve ancora e sempre alla propra iniziativa.
Quanto alle banche queste sono insolventi per preciso disegno istituzionale. Non è da più di cent’anni una novità. Un politico non ama vedersi superato da un banchiere e quindi doversi presentare al suo cospetto con il cappello in mano. Così è nata la banca centrale. Essa tiene per i “medesimi” gli pseudo banchieri che accettano di fare, dell’insolvenza loro imposta, un business criminale per le frange di discrezionalità offerte dal dominio incauto delle riserve frazionarie sui depositi a vista dei poveri illusi che pensano di avere i propri soldi custoditi ed al sicuro in banca.
Chi è (depositante) e mero creditore di un ente del genere, senza essere conscio cosa rischia, merita quel che gli capiterà.
Non importa se l’istituto manifesta l’insolvenza o no. Non importa se sai che ti han rubato l’auto o no. Se l’auto ha già preso il volo prima o poi te ne accorgerai.
Non mi compiacio di tutto ciò, ma registro tanta ingiustificabile illegittimità e tanta ingiustigicabile ignoranza.
MPS è sul palcoscenico ma dietro le quinte ci sono tutte le altre insieme a quelle di tutte le nazioni dove il sistema bancario ha il medesimo assetto istituzionale. Anche le solidissime banche nordiche che fan le verginelle nel “casino” non son differenti e non fanno eccezione alcuna. Tra una banca “sana” ed una in conclamato “dissesto” la differenza è solo di grado, ma all’interno dello stesso assetto generale.
Buon anno? Ma si! Che cambia a prendersela.
Chi si salva (in qualche modo) lo deve ancora e sempre alla propra iniziativa.
Non fa una grinza.
Le cose sono semplici , per chi le voglia vedere.
Intanto il bitcoin supera quota 1000.
Intanto è tutto un fiorire di criptovalute.
Intanto si moltiplicano nel mondo i tentativi di limitare l’uso del contante.
Il mondo è diventato un gigante di piedi di argilla.
Uno scossone non necessariamente importante e vien giù.