Elezioni, regime parlamentare e l’italiano che “vuole l’uomo forte”

di GIORGIO GARBOLINO BOOT L'Italia è uno strano paese, ed è per questo che è in un declino inarrestabile. Un paese che si dichiara democratico quando il potere è in mano a una oligarchia, fatta di alti burocrati spesso ottusi, non sempre onesti, pochissimo trasparenti. Lo stesso si dica per la sterminata accozzaglia di politicanti (di innumerevoli partiti) e dei loro favoreggiatori. Le stesse istituzioni formali, quelle indicate nella costituzione “più bella del mondo”, pilastri nati per il funzionamento dello stato, stanno sempre più sprofondando nella confusione di ruoli, mansioni, scopi, obiettivi. Quella che emerge è solo la totale irresponsabilità di tutti.  Siamo un regime parlamentare ma, di fatto, è il governo che sostituisce il parlamento nel fare le leggi, per decreti o per disegni di legge che i parlamentari si guardano bene dall'approfondire e discutere con serietà. Di questo strano regime sono convinti gli elettori, che vanno ai seggi consapevoli di no