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Gli svizzeri dicono “no” alla riforma fiscale imposta dall’ocse

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di LUIGI CORTINOVIS C'è una notizia interessante che arriva dalla Svizzera: La "riforma dell'imposizione delle imprese" - proposta dal governo e dalla maggioranza due anni fa - è morta nelle urne referendarie. Di che stiamo parlando? Di minori tasse e minori regole? Non proprio, ma di adeguare il sistema fiscale svizzero ai nuovi standard dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (la famigerata OCSE, tutta intenta ad abolire contanti e controllare i conti correnti di ogni paese europeo). L’obiettivo del governo e dell'OCSE era di sopprimere certe pratiche fiscali che permettono alle imprese transnazionali, ad esempio le holding che hanno solo attività amministrative o una sede fiscale in Svizzera, di ridurre o di azzerare le loro tasse. Il governo aveva pensato ad una specie di contentino, per evitare che le aziende - in caso di approvazione della riforma - fuggissero dalla Confederazione: l’introduzione di misure di sgravio fiscale per tutte le di
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