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Gli svizzeri dicono “no” alla riforma fiscale imposta dall’ocse

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di LUIGI CORTINOVIS

C’è una notizia interessante che arriva dalla Svizzera: La “riforma dell’imposizione delle imprese” – proposta dal governo e dalla maggioranza due anni fa – è morta nelle urne referendarie. Di che stiamo parlando? Di minori tasse e minori regole? Non proprio, ma di adeguare il sistema fiscale svizzero ai nuovi standard dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (la famigerata OCSE, tutta intenta ad abolire contanti e controllare i conti correnti di ogni paese europeo). L’obiettivo del governo e dell’OCSE era di sopprimere certe pratiche fiscali che permettono alle imprese transnazionali, ad esempio le holding che hanno solo attività amministrative o una sede fiscale in Svizzera, di ridurre o di azzerare le loro tasse.

Il governo aveva pensato ad una specie di contentino, per evitare che le aziende – in caso di approvazione della riforma – fuggissero dalla Confederazione: l’introduzione di misure di sgravio fiscale per tutte le ditte presenti sul territorio. Ma gli svizzeri non ci sono cascati e la bocciatura è stata ampia: 59,1% dei votanti ha respinto la riforma. Addirittura, il progetto governativo non è riuscito ad imporsi neppure in molti Cantoni dominati da una solida maggioranza di partiti di centro e di destra.

In Svizzera vi sono circa 24’000 aziende che godono di regimi fiscali speciali. Si tratta  – scrive tvsvizzera.it – principalmente di holding, società miste e società di domicilio, che non esercitano nella maggior parte dei casi nessuna attività produttiva o commerciale sul territorio elvetico. Queste società rappresentano solo il 7% di tutte le aziende con sede in Svizzera, ma assicurano circa la metà delle tasse prelevate dalla Confederazione sugli utili delle imprese. La Confederazione applica un’aliquota effettiva dell’7,8% per tutte le imprese. Per quanto riguarda i Cantoni, holding, società miste e società di gestione garantiscono circa il 21% delle imposte sugli utili versate da tutte le imprese. Nei Cantoni, queste società sottostanno ad aliquote molto basse o sono addirittura esentate da tasse. Il loro onere fiscale complessivo (Confederazione, Cantoni e Comuni) si situa tra il 7,8 e il 12%. Per le altre aziende attive in Svizzera questo onere varia invece tra il 12 e il 24%.

Con un altro referendum, è stata approvata la naturalizzazione agevolata per gli stranieri della terza generazione; sei votanti su dieci l’hanno accettata (60,4% SI – 39,6% NO). Contraria alla riforma solo l’UDC.

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