di MATTEO CORSINI
Marcello Minenna, già dirigente in Consob e, per poche settimane, assessore al Bilancio a Roma nella giunta Raggi, ora insegna alla Londo School of Economics. Minenna appartiene a quelli che definirei “eurocritici”, persone di cui per lo più non condivido i punti di vista, ma che preferisco di gran lunga agli europeisti “senza se e senza ma”.
In un articolo pubblicato sul Corriere Economia, Minenna fa alcune ipotesi circa un argomento tabù per i suddetti “europeisti senza se e senza ma”: l’uscita dell’Italia dall’eurozona. A parte non condividere l’idea di tornare alla sovranità monetaria revocando anche il cosiddetto “divorzio” in essere dal 1981 tra Banca d’Italia e Tesoro, alcuni passaggi di Minenna sono, a mio parere, contraddittori.
Per esempio, nel caso del “Securities Market Programme” (SMP) nell’ambito del quale la Bce acquistò titoli di Paesi in difficoltà nel periodo 2010-2012, Minenna afferma: “Mentre aiutava