di MATTEO CORSINI
Sul Sole 24Ore del 22 luglio c’era un doppio paginone di intervista a Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. Il quale, in merito all’andamento del prezzo del petrolio, ha affermato: “Non sono ottimista. La commodity petrolio è entrata in una crisi difficile. C’è meno fiducia anche da parte degli investitori istituzionali, che di solito hanno posizioni lunghe. Anche gli investitori a lungo sono diventati shortisti. È stato così dato spazio agli hedge fund agli speculatori. Probabilmente non credono che l’Opec sia capace di prendere iniziative radicali come ha fatto in passato. Lo scorso dicembre ha deliberato un taglio produttivo di 1,2 milioni di barili al giorno (mbg). Grazie alla Russia, che ha deciso di ridurre la produzione di altri 650mila barili/giorno, il taglio produttivo complessivo è stato di 1,8 milioni di barili. Ma ricordo che nel 2008-2009, sono stati tagliati più di 4 milioni di barili. Una decisione che ha fatto salire il