di PAOLO L. BERNARDINI
Generalmente, non amo intervenire su questioni di “policies”, concrete ed immediate, e preferisco scrivere riguardo ad idee generali, nel solco della corrente della Storia, e della Politica, che unisce, in questi tempi, liberalismo e indipendentismo. Ma vorrei esprimere il mio motivato e cordiale dissenso riguardo a quanto scritto da Matteo Beringhi il 28 agosto sul “Miglioverde”. Lo farò per punti:
E’ vero, tragicamente vero che il collettivismo, il “politically correct”, forme di socialismo più o meno strampalate e occultate malamente, imperano nelle università italiane, e l’esempio – tremendo, siamo al grottesco puro – portato da Beringhi coglie bene nel segno. Ma questo è vero in tutto il mondo! I pensatori liberali classici, libertari, o comunque anti-collettivisti e legati all’individualismo metodologico devono scavarsi nicchie e tane, come vere talpe, generalmente, con rare eccezioni, fuori dal circuito dei grandi atenei i