di GUGLIELMO PIOMBINI
Il Trattato di Economia Politica di Jean-Baptiste Say (1767-1832) è stato uno dei più influenti testi d’economia nell’Europa continentale e negli Stati Uniti durante la prima metà del XIX secolo. Secondo Murray N. Rothbard quest’opera è superiore a La ricchezza delle nazioni di Adam Smith sia nella forma sia nel contenuto. La difesa del laissez-faire da parte di Say è più convinta e radicale di quella di Smith; il suo stile di scrittura è limpido e asciutto, senza le lunghe divagazioni del pensatore scozzese; gli argomenti sono ben ordinati in un sistema basato su produzione, distribuzione e consumo della ricchezza. Dal punto di vista teorico Say corregge alcuni errori di Smith e Ricardo, come la teoria del valore-lavoro, sostenendo che l’unica fonte del valore di un bene è la sua utilità, cioè la sua capacità di soddisfare un desiderio del consumatore.
Say ha anche il merito di aver reintrodotto nell’economia la figura dell’imprendito