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Automazione, lo stato non può garantire un bel nulla

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di MATTEO CORSINI “Quando l’economia è in recessione, il migliore approccio probabilmente è una combinazione di stimoli fiscali e monetari. Ma quando la perdita di posti di lavoro è un problema cronico, come ora, può essere necessaria una politica diversa, un lavoro garantito dallo Stato”. Noah Smith ritiene che alla perdita di posti di lavoro dovuto all’automazione (e non solo), lo Stato dovrebbe reagire mediante un vasto programma di lavori pubblici in grado di dare occupazione a molte persone. Bontà sua, Smith non ha alcuna pretesa di originalità, ricordando che già ai tempi di Roosevelt, negli anni Trenta del secolo scorso, gli Stati Uniti sperimentarono questo tipo di interventi. Per lo meno all’epoca la Teoria Generale di Keynes era fresca di stampa, se la si vuole considerare un’attenuante. Gli effetti sul bilancio federale furono ovviamente deleteri, e concediamo pure che le spese belliche non fecero che peggiorare il conto ulteriormente, ma resta il f
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1 COMMENT

  1. Ma si, che stampino moneta, che spendano , che si indebitino.
    D’altronde non sanno far altro.
    Sono come quegli eroinomani che ritengono di poter controllare a piacimento la loro debolezza e la loro dipendenza.

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