di GIOVANNI BIRINDELLI
In fondo anche Hitler voleva l'"armonizzazione" delle sue regole in Europa. Anche lui (dall'estate del 1941 in poi) si sarebbe seccato se le persone da lui perseguitate avessero potuto "delocalizzare": cioè andare dove "loro conveniva"; dove le condizioni erano meno difficili di quelle prodotte dal nazismo nei territori da questo controllati (cosa che dopo l'ufficializzazione della "soluzione finale" in effetti non poterono più fare).
Naturalmente, il politico che vuole impedire che si "delocalizzi" non è necessariamente un nazista. Anzi, spesso è anti-nazista. A volte ha perfino la spudoratezza di auto-definirsi "liberale" o perfino "libertario". Tuttavia, come i nazisti (o come i partiti con i quali il suo è in competizione e a cui ritene di essere agli antipodi), è un socialista.
Questo vuol dire che col nazismo egli ha diverse cose in comune: cose che lui non vede perché non ragiona in termini astratti (logici); ma che forse riuscirebbe a vede
L’europa, l’unione europea è destinata a diventare una gabbia fiscale e non solo fiscale.
Per i poveri sudditi si assommano due regimi giuridici positivi.
Quello nazionale e quello sovranazionale.
Tutti quelli che tessono lodi per più unione europea , per più regolamentazione europea, sono semplicemente dei criminali.
Non capiscono in quale prigione burocratica spingono la gente comune.
Credono o vogliono farci credere nello stato e sovrastato padre-padrone-padrino.
L’europa è un abuso.
ergo, fascismo e comunismo pari sono!… Dio ce ne scampi da entrambi e da tutti quelli che li auspicano!