di GIANLUCA MARCHI
La strategia è piuttosto chiara. A Roma la Lega Nord va all'attacco di tutto e tutti nel tentativo di distogliere l'attenzione dai guai che la riguardano, mentre Roberto Maroni annuncia per il 2013 la pace con il Pdl.
Sotto i colpi del Carroccio d'attacco finiscono nell'ordine: il governo Monti, il ministro degli Esteri Giulio Terzi, il presidente del Senato Renato Schifani, la maggioranza che sostiene l'esecutivo, con un'attenzione particolare riservata agli ex alleati del Pdl pronti a dar vita ad una nuova legge elettorale definita fascista. Contro il Pdl si scaglia in particolare Calderoli, che pare in controtendenza a Maroni.
Il quale, infatti, intervistato da Maria Giovanna Maglie per Libero, annuncia che nel 2013 "Lega e Pdl faranno pace". Di Bossi, dice, c'è "solo Umberto, sia chiaro". Tosi e la sua lista "sono un punto di forza" per il Carroccio. E sul presidente del consiglio regionale della Lombardia Davide Boni "la magistratura milanese ha pre
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