di LUIGI FRESSOIA
Vent’anni fa un piccolo imprenditore dell’edilizia stradale mi raccontò come funzionano i rapporti con Anas o altri enti da cui ogni tanto riceveva l’appalto alla manutenzione d’un tratto di strada, rinnovo della bitumatura, consolidamenti e altre opere consimili. Parlo al presente ma il racconto è per l’appunto di vent’anni fa (1997) quindi non so se le cose sono cambiate oppure sono rimaste le stesse (o del caso peggiorate). L’appuntamento non avviene in cantiere ove vedere, verificare, misurare, provare l’opera appaltata e appena ultimata, no, l’incontro col funzionario è verso mezzogiorno e trenta direttamente al ristorante, un qualche ristorante della zona. Il tempo di un pasto è sufficientemente lungo per fare senza dare nell’occhio le piccole manovre essenziali, l’appaltatore troverà il modo e il momento per allungare qualcosa, omaggio/compenso al funzionario che certificando la fine lavori (o lo stato avanzamento lavori) e certifi
Mi domando: a che servono gli “ordini professionali”? … Ogni volta che succedono disastri per opere compiute piccole o grandi eseguite con fondi pubblici dovrebbero essere chiamati in causa per primi i professionisti ingegneri e architetti chene hanno la responsabilita’ dalla progettazione all’esecuzione, e sia prevista per gli stessi la immediata sospensione dai rispettivi albi, fino a definizione dei motivi che hanno determinato il danno… La copertura dei professionisti e’ forse il punto piu’ critico delle intere vicende… E’ in definitiva l’anello sul quale grava la aggiore responsabilita’ e non possono prestarsi impunemente a coperture per nessuno! Devono essere chiamati in causa e pagare se venuti meno alla deontologia propessionale fino all’espulsione… Purtroppo sono i primi complici delle corruttele cosi’ diffuse nelle opere pubbliche.
Il Paese é crollato da lungo tempo e la colpa é da attribuire all’ignoranza dei suoi cittadini. Politica, Giustizia, Scuola, tutto da rifare prima del tonfo finale.