di MATTEO CORSINI
Si avvicina l’appuntamento primaverile della presentazione del Documento di Economia e Finanza da parte del governo. Mentre i firmatari del contratto per il governo del cambiamento battibeccano su tutto continuando ad alimentare ognuno le proprie promesse elettorali, l’aumento della spesa (prevedibile) e la riduzione del Pil (prevedibile anch’essa, ma ancora ostinatamente ignorata dal governo) rendono inevitabile una amara resa dei conti sulla finanza pubblica.
L’aumento della spesa avrebbe almeno in parte dovuto essere controbilanciato da tagli ai famigerati “sprechi”, come promesso a più riprese da Luigi Di Maio. Per esempio il 29 settembre scorso, quando annunciò:
“Ora nasce il team "Mani di forbice" per tagliare tutto il possibile: d'altra parte stiamo prendendo a prestito un po' di soldi per finanziare due programmi elettorali che soddisfano due elettorati. Il 2,4 di deficit si impone perché abbiamo trovato tanti risparmi da fare ma ch