di PAOLO BERNARDINI
Del tutto casualmente, tra le pagine di un vecchio libro da poco acquistato in rete, ritrovo un documento singolare: un numero de “Il Popolo d’Italia” del 30 maggio 1929.
Mi incuriosisce la casualità: tra pochi giorni saranno passati esattamente novanta anni da quel giorno, lontano, eppure vicino, chissà se ancora al mondo e in Italia vi saranno persone nate quel giorno, me lo auguro, ovviamente. E allora lo leggo, e commento, a beneficio dei viventi. E’ un numero, ovviamente, impregnato dall’asfissiante retorica statalistica propria del ventennio, ma propria di quegli anni non solo in Italia, ma in tutta Europa, o quasi. Il pezzo forte del giornale è costituito da un editoriale di Letterio (ma direi forse meglio dirlo “Littorio”) Lizzini. Figura oggi semisconosciuta, il Lizzini tesse un elogio al fascismo tra i più convinti: ed il pezzo, non per nulla, s’intitola “L’Uomo e lo Stato”.
Leggiamolo: “Oggi il problema politico e soci
Comments are closed.