di PAOLO L. BERNARDINI
In apparenza, nulla accomuna la prospettiva ultra-nazionalistica di Giulio Vignoli – il maggior studioso delle (bistrattate, umiliate, offese e ignorate) minoranze storiche italiane all’estero, che vi sia in Italia – a quella libertario-indipendentistico di colui che scrive queste righe, e del giornale che le ospita. La cultura italiana, e la sua lingua, hanno elaborato un simpatico, e ben noto proverbio, “l’apparenza inganna”, ovvero “l’abito non fa il monaco”, che si contrappone, nella sua sottigliezza, alla brutalità del proverbio germanico, “so viel schein, so viel sein”, ovvero come si appare si è, “l’apparenza non inganna”. Queste due espressioni proverbiali contrapposte dicono molto sulla differenza tra le due visioni del mondo. E dunque val la pena di far funzionare il cervello, ovvero attivare lo spirito scettico, che è spirito critico, per comprendere come i punti di convergenza siano maggiori di quelli di divergenza, t