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Se vogliono le frontiere aperte devono abolire lo stato sociale

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di JAVIER MILEI Domenica scorsa, durante il programma serale "Debo Decir" di Luis Novaresio, c'è stata un'accesa discussione sull'immigrazione e sull'uso dei beni che lo Stato mette a disposizione "gratuitamente" (che è una brutale fallacia perché nulla è gratuito e qualcuno deve pagare) per gli stranieri. Naturalmente, da un lato, c'erano i "progressisti" (coloro che hanno seminato miseria laddove hanno applicato le loro idee) che difendevano l'uso illimitato dei beni in questione; mentre, sul fronte opposto, c'era chi si lamentava del pagamento di tasse elevate e di beni di cattiva qualità che lo Stato "fornisce" e che li portava a cercare beni alternativi nel settore privato (pagando due volte per lo stesso bene). In linea di principio, il dibattito sembrava piuttosto sgradevole, poiché, se si considera che solo il 2,38 per cento della popolazione argentina discende dalle popolazioni indigene, ciò implica che il paese è stato popolato con l'arrivo di immigrati. Inol
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