di MARIETTO CERNEAZ
Il 16 novembre scorso, Guaidò è tornato a chiamare in piazza i venezuelani: "È solamente l'inizio, ora andremo fino in fondo, ovvero fino a quando cessi l'usurpazione e fino a quando si tornerà a votare liberamente", ha detto.
Parole già sentite, a cui è seguito - ad oggi - un nulla di fatto. Non a caso la leadership di Guaidò è crollata, nei sondaggi, ben al di sotto del 50%. Eppure, domani occuperanno le strade gli studenti, da sempre i pezzi da novanta della resistenza venezuelana, che sia nel 2014 che nel 2017 hanno tenuto duro sino al possibile.
Il presidente della Federazione dei Centri Universitari dell'Università Centrale del Venezuela, David Sosa, ha invitato Caracas ad accompagnare il movimento studentesco a Fuerte Tiuna (il quartier generale delle Forze Armate Bolivariane), domani: "L'invito che facciamo ad ogni venezuelano è quello di unirsi a noi il 21 novembre, la Giornata dello studente universitario, che celebra l'impresa della gen
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