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Il curioso caso della banca fraudolenta di Callisto I°

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di JESUS HUERTA DE SOTO Un esempio curioso di attività bancaria fraudolenta è quello di Callisto I, papa e santo (217-222 d. C.) che, al tempo in cui era schiavo del cristiano Carpoforo, operò come banchiere per conto di questi e accettò depositi dei cristiani. Nonostante tutto, si rovinò e quando tentò di scappare fu detenuto dal suo padrone, ottenendo il perdono grazie alle suppliche degli stessi cristiani che aveva defraudato*. Il fallimento del banchiere Callisto, che è narrata in dettaglio nella Refutatio omnium haeresium** attribuita a Ippolito e che fu scoperta in un convento del monte Athos nel 1844, si produsse, come le crisi ricorrenti che abbiamo già visto verificarsi in Grecia, dopo un periodo di forte espansione inflazionistica che venne seguita dalla grave crisi di fiducia, dalla perdita del potere d’acquisto del denaro e dal fallimento di numerose imprese commerciali e finanziarie, che ebbe luogo sotto l’imperatore Commodo approssimativamente dall’ann
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