di MATTEO CORSINI
Alle prese con l’emergenza Covid-19, mentre c’è chi pensa solo a proporre piani di spesa da decine, centinaia o migliaia di miliardi, qualcuno rilancia anche ipotesi di tassazione patrimoniale da introdurre a emergenza passata per smaltire la gran quantità di nuovo debito che sarà accumulato in questi mesi. Per esempio Fabrizio Onida, il quale scrive:
“Non perdiamo di vista però che massicci interventi della Bce, ricorso a prestiti condizionali del Mes, emissione di Eurobond e simili, mentre vengono incontro a importanti esigenze di liquidità, non attenuano i ricorrenti sospetti dei mercati che l’accresciuto fabbisogno di liquidità in soccorso del settore privato nasconda una vera e propria (sia pure eccezionale) crisi di insolvenza del debito sovrano. Da qui il rischio di ricorrenti pressioni al rialzo dello spread sui titoli pubblici, che aggravano le condizioni del debitore, possano tradursi in una vera “emergenza” di sostenibilità del de
Ci si può scommettere su un inasprimento fiscale. L’italia . lo stato italiano è alla canna del gas, ed ha un bisogno dannato ed impellente di fondi freschi.
Una mossa sul genere di quella fatta da amato , come un ladro, nel 1992 è da mettere in preventivo.
Stavolta l’interventismo “solidale” non ha dovuto inventare alcuna “nobile causa”: grande emergenza = massiccio intervento. Il corona-virus si sta rivelando un formidabile alleato dello statalismo-virus. Al diavolo le future generazioni! . Lottieri puntualmente raccontò la tardiva autocritica di Keynes sull’immorale egoismo nei loro confronti (Nel lungo periodo siamo tutti morti): “Eravamo, nel senso stretto della parola, degli immoralisti… per quanto mi concerne è troppo tardi per cambiare… rimango e rimarrò sempre un immoralista”.