di TONTOLO
Ieri, ho letto il bell’articolo di Romano Bracalini che disegnava un profilo eccezionale di Gianfranco Fini, il fascista democratico, tutto casa (a Montecarlo) e parlamento.
Domenica, i suoi accoliti, un’accozzaglia di nazionalisti variegati si son trovati a Pietrasanta per riorganizzare le idee, quali non si sa.
Leggevo su un giornale che qualcuno, dopo aver seguito quell’incontro, se posto le seguenti domande: Cosa ha detto Fini? Boh. Che farà Fini? Boh. Chi è Fini? Ho anche letto che l’unico momento capace di ottenere una certa visibilità è stato il duetto musicale-comico-teatrale tra i deputati Flavia Perina e Fabio Granata, eletti – vale la pena ricordarlo – sotto il simbolo “Berlusconi presidente” nel 2008.
I socialisti avevano i nani e le ballerine, i finiani di nani (intellettuali) han riempito le casematte (sempre a spese dei contribuenti però, soprattutto ora che si professano liberali), le ballerine si son trasformate in cantanti.
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