di MATTEO CORSINI
In un articolo che tratta il tema del forte rincaro dei prezzi dell'energia, con conseguenti difficoltà soprattutto per le imprese cosiddette energivore, Guido Crosetto e Gianclaudio Torlizzi notano la differenza di approccio tra Unione europea e Paesi emergenti, Cina in primis.
Secondo Crosetto e Torlizzi "la dinamica di medio lungo termine su cui il Governo dovrebbe già da ora iniziare a ragionare è il crescente gap di competitività che si sta sviluppando nei confronti della Cina. Se infatti da un lato il cosiddetto ‘energy crunch' produce degli effetti nefasti sulla marginalità delle imprese, dall’altro lato la gravità con cui si sta abbattendo solo sull’Europa, si sta già traducendo in un marcato differenziale di prezzi tra i beni prodotti nel Vecchio Continente e quelli nel Celeste Impero. Un caso emblematico è l’acciaio inox quotato attualmente dai produttori siderurgici cinesi a circa 600 euro la tonnellata in meno rispetto a quelli europe