di ARTURO DOILO
Sì, è il caso di dirlo, c'era una volta Hong Kong, la più ricca città-stato del mondo (che fu) libero, quella che l'Indice delle libertà economica metteva a far gara con Singapore. Sissignori, c'era una volta Hong Kong, oggi un distretto del regime comunista cinese, che a botta di leggi del partito unico ha prima vietato di dissentire per poi vietare la possibilità che venga eletto qualcuno che infastidisce la dittatura pechinese.
Ad Hong Kong il governatore è nominato dal partito e la "legge sulla sicurezza nazionale" manda in galera qualunque dissidente, chiunque abbia l'ardire di sostenere che la democrazia è morta.
Che poteva succedere se non che gli hongkonghesi cominciassero a fare le valige? A metà marzo, da un sondaggio online fatto tra residenti dai 18 anni in su, attraverso un questionario online è emerso che il 79 per cento degli intervistati ha indicato che sta prendendo in considerazione la fuga - leggasi emigrazione - o la prenderà in c