di EUGENIO CAPOZZI
La riduzione dell'Italia a paese della mascherina ad oltranza, attrazione turistica per gli stranieri curiosi di visitare un caravanserraglio di paranoici unico al mondo, non è soltanto un abuso sadico oltre ogni soglia della decenza e del ridicolo. Rappresenta per il governo Draghi lo strumento simbolico primario per tenere in piedi la sensazione di un'emergenza perenne divenuta normalità dello stato di eccezione, l'emblema della sottomissione completa, in attesa di trovare appena possibile una scusa qualsiasi - scimmie, zanzare, caimani, raffreddori di ogni genere - per riattivare il circo dei trattamenti sanitari coatti, dei lasciapassare, delle discriminazioni, delle chiusure, dei confinamenti.
L'Italia, come si era già ampiamente compreso più di un anno fa, è diventata il laboratorio primario di un nuovo autoritarismo biopolitico, della tecnocrazia coercitiva, post-democratica, con pretese di Stato etico.
Non a caso persino ora, nonostante innumere