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Da quando “populismo” è diventata una parola sporca?

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di ÁLVARO VARGAS LLOSA Sono affascinato dalle connotazioni opposte che alcune parole politiche hanno negli Stati Uniti, da un lato, e in Europa e in America Latina, dall'altro. Una di queste parole è "liberale", che negli Stati Uniti è associata alla sinistra e al grande governo, mentre in Europa e in America Latina è sinonimo di libertà individuale, diritti di proprietà e piccolo governo. Un’altra è "populismo", che la candidatura presidenziale sempre più visibile di Robert F. Kennedy Jr. ha riportato alla ribalta. Il populismo americano si fa paladino del piccolo uomo contro l'"establishment" corrotto che manipola il sistema per farsi beffe dell'uguaglianza di fronte alla legge. Anche in Europa e in America Latina ha una connotazione anti-elitaria, ma la parola evoca soprattutto il disprezzo per la democrazia liberale e lo stato di diritto al fine di raggiungere rapidamente determinati obiettivi. Per la sinistra (come la vede la destra), significa distruggere l'eco
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