DI REDAZIONE
Il Biellese contadino e rurale di metà Ottocento è ancora permeato di una mentalità tradizionale e si affida con fiducia ai guaritori di campagna, i “mediconi” un po’ stregoni che a Sandigliano, Cavaglià e Dorzano curano con pratiche terapeutiche dove la magia la fa da padrona ed a Sala manipolano abilmente le erbe. Tutto il mondo paesano si anima di vicende oscure, inquietanti o di difficile decifrazione.
A Viverone e Lessona ignoti abbattono di notte le grandi croci agli angoli delle strade. Armi alla mano, i borghesi della “Guardia Nazionale” di Cavaglià si scontrano nel 1852 coi contadini poveri di Alice. A Netro e Ponderano la popolazione insorge contro i sindaci “conservatori” o venuti da fuori. A Cossato e Ponderano ci sono i primi brogli elettorali mentre a Zubiena, Mongrando, Lessona e Ronco si manifesta una rancorosa ostilità nei confronti dei preti del paese.
A Salussola, Cavaglià e Zubiena la diffidenza popolare per la medicina mod