di LEONARDO FACCO
Ogni volta che Javier Milei si presenta in pubblico, ospite di qualche importante convention, tiene una lezione di economia. È accaduto anche l'altro ieri al Foro Económico Internacional de las Américas.
Questa volta, l'argomento è stata la macroeconomia, ovvero l'andamento dei conti dell'Argentina, che da tre mesi è sottoposta alle sue politiche di risanamento e alle riforme impostate con il Decreto Nazionale d'Urgenza emanato a fine 2023. In tre quarti d'ora ha snocciolato numeri impressionanti, ricordando che l'inflazione è in picchiata - per il mese di marzo scenderà ad una sola cifra -, che sia gennaio che a febbraio si sono registrati due attivi di bilancio, che la spesa pubblica è stata "motosegata" del 40%, che i sussidi per i sindacalisti sono finiti e che dopo aver licenziato 40.000 parassiti pubblici prevede di mandarne a casa altri 70.000.
Uno dei passaggi più interessanti, però, ha riguardato ancora la Banca Centrale della Repubblica Ar
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