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Dall’impossibilità del socialismo all’impossibilità dello statalismo minimo

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di LEONARDO FACCO Fu la scuola austriaca, guidata da Ludwig von Mises, a dimostrare l'impossibilità del socialismo (nel 1920), facendo notare che senza proprietà privata non ci sono prezzi e che senza prezzi il calcolo economico è impossibile. Qualsiasi società socialista - e ormai lo sappiamo - crollerà perché non sarà in grado di organizzarsi economicamente. Con questa tesi Mises anticipò le carestie che il socialismo generò sul pianeta terra lungo tutto il Novecento, costate milioni di vite umane. Dall'URSS, esempio fulgido delle catastrofi collettiviste, passando per Mao e la Cina, sino ad arrivare al Venezuela del chavismo, ovvero del "Socialismo del XXI secolo", la legge di Mises non ha sbagliato un colpo. Orbene, se la Scuola austriaca ha dimostrato l'impossibilità del socialismo,  l'anarcocapitalismo si spinge oltre e vuole dimostrare "l'impossibilità dello statalismo". La vita sociale con lo Stato presente (ormai onnipresente), anche nella sua espressione
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