di JOSEPH SOLIS MULLEN
L'idea che la guerra possa giovare all'economia e agli scambi commerciali è, come osservò nel 1909 Norman Angell, uno degli ultimi esponenti britannici del liberalismo classico, una grande illusione. È vero che alcuni settori, come quello degli armamenti, ne traggono vantaggio, ma nel complesso la società subisce un netto peggioramento del benessere generale.
Molto prima delle osservazioni di Angell, che criticavano il crescente protezionismo, imperialismo e corsa agli armamenti del periodo antecedente lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, il grande economista liberale francese Frédéric Bastiat aveva già messo in luce il difetto fondamentale nelle argomentazioni dei sostenitori del militarismo fiscale.
Utilizzando il suo celebre esempio della finestra rotta, Bastiat spiegava che quando una finestra viene infranta, il costo della riparazione è evidente: il vetraio viene pagato e il suo guadagno è facilmente osservabile. Ciò che non si