di MARIETTO CERNEAZ
Negli anni ’50, due giganti del pensiero libertario, Murray Rothbard e Ayn Rand, sembravano destinati a unire le forze contro lo statalismo.
Rothbard, economista della Scuola Austriaca, e Rand, fondatrice dell’Oggettivismo, condividevano la passione per il libero mercato, i diritti individuali e la non-coercizione. Ma il loro sodalizio, iniziato con entusiasmo, si sgretolò in pochi anni, segnando una frattura profonda nel movimento libertario. Ecco le ragioni principali.
L'inizio fu promettente. Nel 1958, Rothbard, fresco di studi con Ludwig von Mises, scrisse una lettera entusiasta a Rand dopo aver letto Atlas Shrugged. Definì il romanzo un “tesoro infinito” e riconobbe che Rand lo aveva spinto a esplorare la filosofia dei diritti naturali, studiando Aristotele, Tommaso d’Aquino e John Locke. I due iniziarono a frequentarsi, organizzando incontri tra il “Circle Bastiat” di Rothbard e il “Senior Collective” di Rand. Entrambi vedevano nel
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