di LEONARDO FACCO
Javier Milei, economista argentino, presidente del suo paese e figura di spicco del libertarismo, ha fatto del contrasto alle teorie keynesiane una bandiera della sua carriera. Il suo libro - decisamente accademico, non propriamente divulgativo - Desenmascarando la mentira keynesiana: Keynes, Friedman y el triunfo de la Escuela Austríaca (uscito nel 2018 ed edito da Union Editorial) rappresenta il manifesto di questa crociata, ma le sue critiche si estendono a oltre un decennio di interventi pubblici, conferenze e dibattiti.
Prendendo spunto da questa opera e dalle sue uscite recenti, Milei si inserisce nell’epica rivalità tra Friedrich Hayek e John Maynard Keynes, portando avanti una visione che celebra la Scuola Austriaca (il cui fondatore è Carl Menger) e attacca il keynesismo come una "menzogna" economica.
Analizziamo questa battaglia intellettuale, con un occhio alla storia e un altro alle ambizioni di Milei. Nel suo libro, Milei smonta il keynesism
L’approccio miniarchico a breve non stride affatto con l’ancap a lungo.
E’ sintomo di buonsenso, le cose van fatte per gradi.
Da tradurre e pubblicare, Leonardo!
Un libro complesso